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Dead-line 15 marzo 2008
Materiali
Prendersi del tempo per assaporare tutto ciò che ci ha incontrati ... in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo ...
Trova il tempo di pensare
Trova il tempo di pregare
Trova il tempo di ridere
È la fonte del potere
È il più grande potere sulla Terra
È la musica dell'anima.
Trova il tempo per giocare
Trova il tempo per amare ed essere amato
Trova il tempo di dare
È il segreto dell'eterna giovinezza
È il privilegio dato da Dio
La giornata è troppo corta per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere
Trova il tempo di essere amico
Trova il tempo di lavorare
E' la fonte della saggezza
E' la strada della felicità
E' il prezzo del successo.
Trova il tempo di fare la carità
E' la chiave del Paradiso.
(Iscrizione trovata sul muro della Casa dei Bambini di Calcutta)
Non solo dunque si apprende soltanto ciò che fa senso, ma ciò che fa
veramente senso per se stessi lo si apprende ovunque, in qualsiasi modo e in
qualsiasi momento, indipendentemente dalle intenzioni di chi ci accompagna lungo
il cammino tortuoso e imprevedibile dell'apprendere.
Solo che, in un senso o nell'altro, il senso dell'apprendere non ha senso
se non a posteriori.(A. Munari)
12 commenti:
FRANCESCA
Secondo me il problema di essere favorevoli oppure no alla pillola è qualcosa di molto importante, di non trascurabile e da analizzare accuratamente, in quanto in seguito alla sua assunzione, si può interrompere una nuova vita, anche se, ancora sotto forma embrionale. Personalmente se qualcuno dovesse chiedermi se sono contraria alla pillola, inizialmente risponderei di si. Però se andassi ad analizzare più in profondità le motivazioni per la quale una donna è costretta, o comunque vuole adoperarla, allora probabilmente cambierei la mia opinione. Come ogni donna, infatti credo che “uccidere” il proprio figlio sia una cosa orribile e che nessuna madre abbia mai il coraggio di farlo (a parte casi particolari, quali malattie, ecc.). Però prendiamo ed analizziamo un caso particolare, ad esempio uno stupro nel quale la donna violentata rimane incinta. Questa anche se ama il figlio che aspetta, magari potrebbe sentirsi a disagio e quindi stare male, perché proprio quella creatura a cui vuole e vorrà un bene immenso, sarà anche l’origine di atroci e dolorosi ricordi, per cui, eliminando la fonte di un possibile riallacciamento alla situazione vissuta, sarebbe forse in grado di superarla. In questo caso potrei, anzi quasi sicuramente, prendere in considerazione il fatto di abortire. Ovviamente questo è solo uno dei casi, al quale direi che sono favorevole alla pillola.
Detto questo, secondo la mia opinione non si può dire in primis, senza neanche essere a conoscenza del motivo per il quale una donna abortisce, bensì si devono prendere in considerazione tutte le sue motivazioni. Per cui, alla domanda: “Sei favorevole alla pillola?”, io risponderei: “Dipende…”
Mi sembra che il dramma dell'aborto sia stato valutato forse superficialmente da alcune donne. Molti infatti hanno l'idea che ciò che viene eliminato dal grembo della madre sia un corpuscolo di cellule informi che un giorno potrebbero diventare un bambino, ma non gode di vita autonoma. In realtà qualsiasi filmato su feti abortiti mostra chiaramente che ciò che viene massacrato è il corpo di un bambino, piccolo ma chiaramente formato, che sente il dolore, che capisce ciò che gli avviene intorno e cerca di "scappare" nel momento in cui riceve i primi attacchi dal medico abortista. Da un punto di vista morale l'aborto è un caso chiuso: è omicidio!
Eppure all'aborto ci sono le alternative: ci sono tanti modi per far sì che il concepimento non avvenga oppure in caso contrario ci sarebbe l'adozione (quante donne desiderano tanto un figlio e soffrono tanto perché non ne possono avere uno?). oggi giorno non e concepibile che una coppia dica che non l'hanno fatto apposta e che non lo vogliono perchè nle 2008 ci sono mille modi per evitarla una gravidanza, secondo me un altro problema è la poca educazione da parte dei genitori su questi argomenti, spesso si cerca di evitare il discorso, quindi bisogna usare la testa e informarsi su certe cose. ERIKA Z 4C
Penso che un aborto non sia mai una cosa facile per chi lo adotta, per cui non mi sento di condannarlo e neppure di giustificarlo.Però c'è da dire che volendo al giorno d'oggi con tutti i metodi anticoncezionali in commercio (pillole, diaframmi, cerotti, profilattici, spirali, pillole del giorno dopo) dovrebbe essere più facile evitarlo che compierlo il concepimento.
Sono favorevole all'aborto perchè una donna che non vuole avere un bambino o che non è nelle condizioni di tenerlo(o è troppo giovane per averlo)secondo me è giusto che abortisca perchè non potrebbe dare al bambino tutto ciò di cui avrebbe bisogno. però dall'altra parte non sono d'accordo perchè comunque si uccide una vita.
L'aborto è un qualcosa di cui credo non si possa parlare seriamente senza averlo provato in prima persona perchè moralmente si può dire di essere "PRO" o "CONTRO" ma comunque nella situazione specifica è probabile che si cambi radicalmente idea.
Credo comunque che l'aborto debba essere consentito sempre e comunque ma soprattutto che la Chiesa non debba porre delle limitazioni dal momento che è ciò che ha fatto da quando è stata creata.
Piuttosto di sprecare mille parole sull'essere favorevole o meno all'aborto credo si dovrebbe sensibilizzare la società sull'utilizzo delle misure anticoncezionali: i figli non nascono per caso...(il più delle volte...)
Commento jolly
non sono d' accordo perchè aver un figlio è la conseguenza di un atto e dunque di una scelta..se si rimane incinta x sbaglio è comunque il frutto di un atto..di una disattenzione nostra..se avviene contro volontà (stupri x esempio) allora diventa un problema più grave al quale non trovo risposta...
Glauco 4c
Sono favorevole all'aborto. Credo che la donna abbia il pieno diritto a decidere se avere un figlio o meno. Se il feto presentasse malformazioni sarebbe giusto metterlo al mondo, sapendo in anticipo che dovrà vivere una vita di emarginazione, insoddisfazione, e non normale? Secondo me no, è soprattutto nell’interesse di quella futura persona che parlo, se una ragazza malata di aids fosse incinta e il figlio ereditasse il virus sarebbe giusto metterlo al mondo firmando la sua inevitabile condanna a morte? Una ragazza vittima di stupro? Non bisogna far pagare ad un innocente il malfatto di un'altra persona, ma che vita avrà questo bambino? E la madre come si sentirà guardando questo figlio? Penso il figlio sia il frutto dell’amore di due persone che sono coscienti e si sentono pronte ad affrontare la gravidanza, la nascita e la crescita di un figlio che in futuro diventerà parte della società. Questo non può avvenire se la chiesa o chiunque puritano impone le sue ideologie cattoliche, che affibbiano alla la donna l’esclusivo compito di fare figli e allevarli. La donna è una persona con sentimenti e cervello, pertanto, è giusto che in merito all’aborto prenda le decisioni che ritiene più opportune, in quanto è lei che deve portare nel grembo la vita, e per chi è già madre saprà che non è propriamente tutto rose e fiori.
Marghe 4c
al giorno d'oggi raggiungere l'estremo gesto dell'aborto è riprorevole.Ci sono infiniti metodi per evitare la gravidanza e a pagare l'"errore" non deve essere quella piccola vita che deve ancora conoscere i mondo. Basta la volontà e l'attenzione per evitarlo. Se ciò manca allora bisogna sapersi prendere le proprie responsabilità. come si è capaci di avere un rapporto sessuale, così bisogna capire a cosa si va in contro e i rischi e pericoli che si possono correre. se poi una donna subisce una violenza, non è proprio detto che il bambino può ricordarle quel brutto momento, magari da quel brutto momento può nascere la cosa più bella della sua vita, che l'aiuterà a superare i momenti difficili della vita. Personalmente, non abortirei perchè l'errore l'ho fatto io e non quella povera creatura.
La legge 194,che da qui in avanti mi limiterò a chiamare “la 194”, sull’interruzione della gravidanza è una legge che in un certo senso regola la vita di una donna,la quale si trova in stato di gravidanza. Non soltanto, la 194 non regola solo la vita di una donna ma la limita,infatti dice in maniera molto esplicita che una donna può liberamente scegliere se abortire o meno nei primi novanta giorni di gravidanza, ma se quest’ultima cambiasse idea dopo i primi novanta giorni di gravidanza?La risposta corretta sarebbe la seguente:”ormai non può più abortire” fatta eccezione per due casi:1)quando vi è pericolo per la donna;2)quando sono riscontrate delle gravi malformazioni nel feto.Adesso io mi chiedo se sia possibile l’esistenza di una legge che limita le donna nelle loro scelte ed in un certo senso le porta a pensare che la via di continuare la gravidanza sia più semplice.Io sono d’accordo sul fatto che esistano delle leggi che regolano la nostra vita dal punto di vista giuridico,ma questa legge secondo la mia opinione limita la libertà di una donna e quindi porta a pensare che in realtà noi non siamo liberi di scegliere ciò che possiamo fare o meno nella nostra vita e soprattutto con il nostro corpo!Il che andrebbe contro ad uno dei principi sui quali si fonda la nostra democrazia:la libertà di persona. Io se appartenessi al gentil sesso griderei al mondo che sono libera di fare tutto ciò che voglio fare con il mio corpo!
Detto questo vorrei soffermarmi sul fatto che in ogni modo si ha a che fare con una vita umana,ora al di là di tutti i dibattiti che affrontano il problema di considerare o meno una persona umana quella creatura,quella creatura sarà in ogni modo una vita umana quando nascerà allora perché non considerala tale fin dall’inizio.Lo so che di solito si considera la creatura una vera e propria persona soltanto quando si incominciano a sviluppare il cervello ed il cuore,questo dal punto di vista puramente scientifico, ma io sarei molto più propenso a considerare tutta la faccenda dal punto di vista etico;che considero più ragionevole e meno freddo rispetto a quello scientifico;il quale considera la creatura una vera e propria persona fin dal concepimento.Quindi bisogna considerare che si ha che fare con una vita umana anche se ancora incapace di esprimersi, e bisogna pensarci molto seriamente prima di assumere qualsiasi sostanza anticoncezionale.
ALEX 4^A
(MI DISPIACE TANTISSIMO, SONO IN SUPER RITARDO!! Ma suppongo che il mio computer sia dotato di vita propria e che in questo caso abbia proprio deciso di impedirmi di fare questo commento impedendo di connettermi a internet per più di cinque secondi!!!)
Per quanto riguarda problemi come l’aborto, il decretare da quando qualcuno può essere considerato persona ecc… non so assolutamente dare una mia risposta; del resto non ci riescono nemmeno scienziati o comunque intellettuali decisamente più preparati e competenti di me.
Sul problema dell’aborto solo in due casi riesco a dare una mia idea, della quale, per ora, sono abbastanza convinta.
La prima riguarda l’inaccettabilità di una simile decisione quale “metodo anticoncezionale” o soluzione ad “errori di percorso”. In questi casi mi sembrano inutili anche alcune affermazioni quali “la donna è libera e può fare quello che vuole del proprio corpo”, che sembra più una riposta ai secoli di sottomissione della donna nei confronti degli uomini che una risposta pertinente al problema dell’interruzione volontaria di una gravidanza. Del resto, come una donna ha la facoltà di decidere se interrompere o no la propria gravidanza, ha anche la facoltà di usare la testa prima di restare incinta. Nella vita tutti pagano (in bene o in male) i risultati delle proprie azioni, responsabilità o irresponsabilità e credo che così debba succedere anche a chi sta per avere il dono di un figlio sebbene “non voluto”.
L’altro caso riguarda la situazione in cui la futura madre è messa in grave pericolo di vita da un eventuale parto o che necessita di cure che dovrebbero essere interrotte per proseguire la gravidanza. In questo caso credo che la possibilità di scegliere sia necessaria e l’aborto assolutamente accettabile. Anzi credo che io per prima sceglierei quest’ultima soluzione, per quanto ammiri le donne che decidono di andare avanti nella gravidanza correndo tale rischio. C’è però da tenere anche in considerazione che l’eventuale morte della madre non comporterebbe solo l’impossibilità per lei di continuare la sua vita (e ovviamente una grande sofferenza per tutti coloro che la conoscono), ma anche la nascita di un bambino orfano di madre dalla nascita, situazione comunque sostenibile, ma che comporterà in ogni caso una grande mancanza che durerà per tutta la sua vita.
Per quanto riguarda tutti gli altri casi (ad esempio casi di gravi malattie del bambino o di gravidanze quali risultato di violenze sessuali ) non riesco ad esprimere una mia opinione. Trovo infatti che per quanto siano corrette frasi come “che diritto abbiamo noi di decidere della vita o della morte di un altro individuo” e simili, esse diventino persino banali in situazioni simili. Teorizzare è sempre diverso dal prendere decisioni che in ogni caso condizioneranno inevitabilmente la nostra vita. Per cui l’unica risposta che so dare a una problematica del genere è quella di sperare di non trovarmi mai nella situazione di dover decidere…
A Francy G. dico ti non preoccuparsi per il ritardo poichè il suo contributo, come quello delle altre persone intervenute, è stato prezioso e stimolante. Continuate a contribuire ogni volta che avete qualcosa di significativo ed intelligente da dire!
Un abbraccio
Liliana G.
Innanzitutto voglio dire che questi documenti e video sono molto interessanti, anche dal punto di vista scientifico, e su questo argomento ci sono molte cose da dire e su cui riflettere... Per quanto riguarda la propria personale visione di quando un individuo può essere chiamato tale, penso sia molto difficile per un ragazzo o una ragazza della nostra età farsi un'opinione, perchè pur avendo delle fonti scientifiche, è difficile scegliere a cosa credere...Come facciamo a sapere se chiamare un individuo così già dal momento della fecondazione, solo dopo la formazione del sistema nervoso o al momento della nascita?Certo, uno può decidere in base ai suoi precetti, ai suoi valori, ma è veramente così facile?
E' difficile anche rispondere alla domanda “sei a favore dell'aborto?” con un semplice “sì” o “no”. Infatti, così come esistono innumerevoli casi (già presi in considerazione sopra:stupri, età precoce della mamma, malformazioni del bambino, ecc) esistono anche innumerevoli risposte. Ritengo così che non ci si debba soffermare tanto sul “sì” o sul “no”, ma si debba assolutamente ragionare.
Io non mi sento di colpevolizzare nessuno, né la Chiesa che accusa le donne che praticano l'aborto, né queste ultime.(Ho preso la Chiesa come esempio, non perchè penso che sia l'unica a pensarla in questo modo ma perchè è già stata citata in altri commenti...). In ogni caso credo che le donne che siano in procinto di prendere una decisione di questo tipo debbano essere aiutate da dottori e psicologi, perché mi è capitato molte volte di leggere sui giornali articoli di donne che avevano abortito, per vari motivi, straziate dal dolore e dal senso di colpa...Non penso quindi che sia una scelta facile in ogni caso.
Quello che so è che non sono assolutamente d'accordo con chi ritiene l'aborto un modo per aggiustare le cose, per riparare i danni, e giudica quindi con superficialità...In quanto alla legge 194, non bisogna vederla come una restrizione della libertà della donna, ma forse come una garanzia per l'individuo che porta in grembo...
DISPIACE TANTISSIMO ANCHE A ME..SONO IN SUPER RITARDO ANCHE IO...PEGGIO DELLA MIA OMONIMA Comunque bando alle ciance...
Secondo me l'aborto viene preso troppo alla leggera, perchè considerato una via di fuga, un modo per risolverele cose, e a volte non si pensa neanke al fatto che si stà togliendo la vita ad una futura persona.
Io sinceramente non sò se essere a favore o a sfavore dell'aborto perchè penso che andrebbe analizzato caso per caso prima di giudicare se è giusto o sbagliato.
Io se in questo momento mi ritrovassi ad aspettare un bambino sicuramente lo terrei perchè sò di avere una famiglia alle spalle che mi può sostenere ed aiutare in qualsiasi momento.Se mi trovassi in una situazione dove non avrei l'appoggio della mia famiglia probabilmente sceglierei l'aborto.
In ogni caso secondo me prima di arrivare all'aborto le persone dovrebbero pensarci prima, anche se sò che è difficile perchè il momento non ti permette di fermarti a ragionare su ciò che stai facendo in quanto i sentimenti prendono il sopravvento su di te.In questo caso secondo me l'aborto non andrebbe praticato in quanto in ogni caso sia la donna che l'uomo devono saper prendersi le loro responsabilità e subirne(parola molto brutta)le conseguenze.
L'aborto che viene fatto quando si sà che il feto è malato gravemente
secodo me non è giustificat ma io personalmente lo accetto già di più in quanto non sò se sarei capace di dare ad un bambino gravemente ammalato tutto ciò che gli serve per vivere in maniera decente. Sapendo inoltre che quei pochi anni di vita che potrebbe avere sarebbero i peggiori.
Al contrario se sapessi di avere un figlio down lo terrei perchè per esperenza quasi diretta sò quanto un bambino con questa sindrome sia affettuoso e dolce, anche se a volte sò che anche con loro la vita non è molto facile perchè hanno bisogno di continue attenzioni.
In ogni caso secondo me le donne dovrebbero essere libere di scegliere se abortireo meno senza nessuna costrzione da parte della Chiesa o di chi che sia.
Franz.Com 4^A
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