sabato 19 gennaio 2008

L'anoressia dell'anima - classe prima

Per riflettere...
Prendendo spunto dalle domande che trovi sulla fotocopia ricevuta in classe, esprimi la tua personale opinione sul tema dell'indifferenza che sembra ormai un atteggiamento sempre più adottato dalle nuove generazioni sul piano religioso ma anche politico, sociale, sentimentale, ...
(dead-line 25 gennaio)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

A mio parere soprattutto in questi tempi la religione viene lasciata in disparte, nel senso che le persone tendono a ricordarsi della fede solo quando non hanno niente a cui pensare. Oggi l’ indifferenza religiosa cresce in particolare tra i ragazzi e non si prova rispetto per chi ha fede. Un esempio è il fatto accaduto pochi giorni fa: il Papa non ha potuto visitare l’ Università di Roma in quanto gli studenti si sono “ribellati”. Questo è stato un evento che ha destato molto scalpore ed è stata un immagine di non rispetto per chi è religioso.
Secondo me sta crescendo il disinteresse religioso per il fatto che la gente pensa solo ai problemi che incombono nella vita quotidiana. Invece i ragazzi tendono ad essere indifferenti a questi argomenti perché i genitori non li invitano ad avere una fede e questo provoca un disinteresse. Si potrebbe contestare questa affermazione in quanto al giorno d’ oggi esistono delle ricerche di spiritualità al di fuori della Chiesa come per esempio l’ Azione Cattolica, gli Scout…. che aiutano a rafforzare la fede ma non a innescare l’ interesse di chi non è stato aiutato a crescere con Dio. Forse un altro problema è il fatto che oggi i bambini possono avere tutto quello che vogliono e invece di dedicarsi al Cristianesimo, preferiscono giocare con la play, l’ x-box… Per me questo è grave in quanto credere in Dio aiuta a crescere e ad essere più responsabili.
Viviana

Anonimo ha detto...

Nel mondo moderno la superficialità e l’ indifferenza sono purtroppo piuttosto diffusi. Mi sembra che i valori morali come altruismo e solidarietà vengano talvolta derisi o eventualmente tollerati solo se svolti in ambiti ben riconosciuti( associazione di volontariato…) . Questo è secondo me un problema di tutta la società e quindi anche dei miei coetanei. In particolare, però non sono in grado di valutare l’ eventuale indifferenza religiosa nei ragazzi di oggi: credo si tratti più che altro una indifferenza morale che colpisce la nostra società in genere.
Io sono stata educata in quelli che reputo essere i valori fondamentali del Cristianesimo(altruismo, rispetto, tolleranza, solidarietà…) ma questi mi sono stati trasmessi ben al di fuori da una “regola religiosa”.
Per quello che riguarda la ricerca di spiritualità embemetica mi sembra la vicenda occorsa pochi giorni fa all’Università di Roma: come noto in seguito alla protesta di alcuni docenti e studenti per la presenza di Benedetto XVI all’ inaugurazione dell’ anno accademico, Questi ha deciso di annullare la Sua visita: giovani e meno giovani, da molte parti di Italia, hanno sentito la necessità di manifestare al Papa la propria solidarietà.
Molti ragazzi hanno espresso così il loro sentimento comune per quello che il Pontefice rappresenta per loro. Hanno evidenziato il loro desiderio di spiritualità.

Anonimo ha detto...

secondo me l'indifferenza colpicse fin troppo i giovani che sempre più spesso dicono di non credere in Dio e di non professare alcuna religione.questa indifferenza è dovuta al fatto che molti ritengono la fede e la religione inutili quindi o dicono di non credere oppure professano una loro religione: fuori da ogni schema.

Anonimo ha detto...

Il clima odierno d’indifferenza religiosa tocca anche i ragazzi d’oggi in quanto molti giovani non si interessano dei problemi religiosi o dell’esistenza di Dio ritenendo l’argomento inutile o destinato alle persone anziane. Questi ragazzi pensano che l’argomento sia una perdita di tempo e che la fede sia soltanto una questione personale. L’indifferenza si fa sentire non soltanto con l’abbandono delle funzioni religiose da parte dei ragazzi ma anche con la lenta espulsione dei valori religiosi dalla propria vita. Molti giovani, infatti non partecipano sempre più raramente e si interessano sempre meno alla religione che viene trascurata o tralasciata e sostituita da altri interessi.
Inoltre, secondo me, la ricerca di spiritualità religiosa nei giovani entro i confini della Chiesa attualmente non è molto presente, anche se molti ragazzi partecipano alle attività della parrocchia e si dimostrano attivi nella preghiera; mentre esiste veramente una ricerca della spiritualità fuori dai confini di questa, per esempio con l’adesione ad altre forme di religione o la partecipazione ad organizzazioni sataniche (di cui spesso si sente parlare in televisione anche in riferimento ai fatti di cronaca nera che di recente stanno interessando gli adolescenti).
Alessia Fanni

Anonimo ha detto...

penso che per una persona credente l'indifferenza religiosa sia una cosa bruttissima perchè significa non credere in qualcosa che invece ci appartiene. secondo me questo fenomeno tocca oggi, purtroppo, molte e troppe persone. penso che tra gli adolescenti questo sia un comportamento diffuso perchè spesso in questa età ci si vergogna di, per esempio, andare a messa perchè si pensa che non "sia di moda" e quindi ci si lascia molto influenzare dal pensiero dei compagni. per questo i ragazzi non vogliono collaborare a rendere la religione più "bella", però se non sono proprio le generazioni future a farlo, chi se ne prenderà cura? è appunto importante essere fedeli e coerenti con il proprio pensiero, non bisogna farsi influenzare dagli altri. non vedo per me l'indifferenza religiosa come una tentazione, credo in Dio e penso che se nella vita sia qualcuno a cui almeno ideologicamente ci si può affidare tutto sia più semplice.

Anonimo ha detto...

indifferenza religiosa: essere indifferenti all'esistenza di un proprio credo, o semplicemente trovare un modo più semplice per non "impegnarsi" nel cammino che porta alla spiritualità. penso che la maggior parte dei ragazzi credenti (praticanti e non) non si impegni veramente con consapevolezza nella ricerca del loro credo, della loro spiritualità. anzi, penso che trovino più facile non intraprendere un cammino religioso e ammettere semplicemente di essere cristiani o credenti senza sentirlo con il cuore e praticarlo. penso che qualsiasi persona possa poter scegliere se essere atea, ma per loro desidererei che prendessero una cosapevole decisione. naturalmente ai giorni d'oggi ci sono anche molti ragazzi "maturi" che riescono ad arrivare ad una conclusione spirituale nella quale possano sentirsi completi con una figura cui affidarsi.

giulietta.p ha detto...

Secondo me il tema dell'indifferenza religiosa influenza sempre più persone,soprattutto i ragazzi d'oggi: infatti a molti di questi non interessa niente della religione.Sono tanti quelli che non vanno mai a messa,salvo per Natale e per Pasqua,che non si confessano e che decidono di non fare la cresima.In particolare, quando i ragazzi devono decidere se fare la cresima o no,sono pochi quelli che la vogliono fare perchè credono in Dio e sono fedeli;tutti gli altri hanno motivi diversi... Io conosco molti ragazzi che fanno la cresima solo per ricevere i regali ,perchè i loro genitori hanno in qualche modo influito sulla loro decisione o perchè tutti nella loro famiglia la hanno fatta e quindi per continuare una tradizione...Concludendo,non sono solo i ragazzi a essere influenzati dall'indiffendenza religiosa:sono molti gli adulti che sono indifferenti alla religione e che influenzano anche i loro figli,anche perchè hanno altri problemi per la testa che ritengono più importanti e mettono la religione in secondo piano;secondo me le persone sono libere di fare quello che vogliono,ma se uno si ritiene"credente"sarebbe il minimo che andasse a messa e fosse fedele alla propria religione

Anonimo ha detto...

Secondo me l’indifferenza religiosa, che attualmente si riscontra sempre più spesso, riguarda soprattutto i giovani d'oggi e questo si può dedurre dal fatto che la società in cui viviamo è ormai prevalentemente basata sui beni materiali e quindi sulla superficialità delle cose.
Una forma esemplare di questo forte materialismo sociale è rappresentata dai ragazzi, che si mostrano sempre più indifferenti di fronte alle conoscenze religiose e all’importanza che la fede può avere per ognuno di noi.
Infatti i giovani (e non solo) sono sempre più convinti del fatto di avere già tutto ciò di cui si ha bisogno, riferendosi per la maggior parte ai soldi e al divertimento; questo atteggiamento superficiale porta all’indifferenza, che io vedo come un modo di esprimere la poca importanza che ha la fede per alcune persone, che si dicono credenti ma non praticanti. Esse, non essendo particolarmente toccate dalla religione, di conseguenza partecipano occasionalmente ai riti religiosi e in particolare solo durante le principali festività.
Questo comportamento è però causa di un debole concetto di fede e di una scarsa partecipazione da parte del credente non praticante all’interno della comunità.
Infine a mio parere queste persone indifferenti dovrebbero guardare dentro a se stesse per capire ciò che pensano davvero sulla fede e su Dio, senza auto-costringersi a partecipare (in modo assente) agli incontri religiosi solo per tradizione.

Anonimo ha detto...

Secondo me l'indifferenza religiosa è un fenomeno molto comune nei nostri giorni. Infatti una grande percentualedi ragazzi rifiuta e non si interessa della religione perchè la ritiene una perdita di tempo, o semplicemente una questione fuori moda.
Inoltre credo che la cosa riguardi larghi gruppi di ragazzi che coinvolgono molto facilmente anche coloro che sono interessati e che sentendosi diversi, si lasciano trascinare nella mischia.
Secondo il mio punto di vista il fenomeno dell' indifferenza di Dio, è la conseguenza delle tendenze e delle mode della nostra società che giudica più importanti i beni materiali che ci garantiscono una vita più confortevole e che segue i nostri interessi.
Bisogna anche ammettere che per noi ragazzi non è facile credere ad una presenza superiore, credo che siano pochi coloro che vedono in Dio una figura di riferimento e tutto questo perchè essendo giovani non abbiamo ancora provato sulla nostra pelle delle esperienze che ci hanno aperto la porta della consapevolezza dell'importanza do Dio.

Anonimo ha detto...

Penso che il clima odierno dell’indifferenza religiosa presentato dai Media e dai vari film, influiscano molto, forse anche indirettamente, il pensiero dei giovani sullo stesso argomento.
Questo non è trattato molto tra gli adolescenti stessi, piuttosto è un percorso che avviene individualmente, in ognuno di noi, prima o poi. Secondo me quindi alla fine non si può dire che tra i ragazzi ci sia veramente un indifferenza nei confronti della religione, perchè, almeno nel mio caso e tra i miei amici, questo pensiero, più o meno intensamente, ci conduce ad una riflessione...

Tra noi ragazzi infatti, da un certo periodo in poi c’è una ricerca di qualcosa che va aldilà delle cose materiali, qualcosa di spirituale che spieghi il “perchè” degli avvenimenti. Questa ricerca non è ben definita riguardo i tempi, è certo che talvolta non da pace nell’animo, e non sempre si esprime entro i confini della chiesa, ma in luoghi qualunque come a casa magari nella propria stanza o per la strada ecc.

La ricerca non si conclude sempre con una dedizione verso la religione cristiana o le altre in generale, anzi, qualche volta si conclude solo con la consapevolezza che forse c’è qualcosa al di là...

Anonimo ha detto...

L'indifferenza nella nostra società è un fenomeno diffuso, soprattutto se si parla di indifferenza RELIGIOSA che tocca anche alcuni giovani d'oggi. Sono molti, infatti, i ragazzi che vanno in Chiesa per la Messa domenicale senza un vero interesse o perchè sono costretti dalla famiglia; ci sono poi persone che vanno a Messa a Natale e a Pasqua solo perchè è tradizione andarci.
In questi giorni si è assistito all'evento "mancato" della visita del Santo Padre all' Università La Sapienza a Roma, un fatto che ha toccato un po' tutti: le persone INDIFFERENTI dicevano infatti:" Non è un nostro problema....ecc..".
Invece è un problema di tutti erchè bisogna sempre rispettare le idee altrui.
Io credo che ognuno è libero di pensare e parlare a modo suo.
Comunque secondo me, la ricerca della spiritualità attraverso i giovani si esprima anche facendo piccole azioni, come aiutare un'amico, ascoltare un'anziano e molte altre cose.
Desirè

Anonimo ha detto...

L’indifferenza religiosa è un fenomeno che negli ultimi decenni ha colpito principalmente i giovani, perché la Chiesa non ha fatto niente per convincerli ad andare a messa o a fare attività inerenti con la chiesa;
Infatti i ragazzi d’oggi sono diversi da quelli di una volta perché una volta non esistevano tecnologie e quindi il sabato pomeriggio o la domenica i ragazzi andavano a messa perché a casa non sapevano cosa fare, invece oggi i ragazzi dispongono di ogni genere di divertimento come per esempio la Play Station, il computer o la televisione e quindi se non sono attirati da una cosa, come in questo caso la religione, non la fanno perché preferiscono stare a casa a giocare con queste nuove tecnologie.
Inoltre i giovani d’oggi sono molto più impegnati rispetto a quelli di una volta perché al giorno d’oggi tutti vanno a scuola e quindi devono studiare e fare i compiti che richiedono molto tempo che non si può impiegare per fare altre attività perciò preferiscono accantonare la religione e dedicarsi a qualche altra attività, mentre una volta i bambini andavano a scuola solo fino a una certa età e poi stavano a casa ad aiutare nelle attività domestiche. Mentre a mio parere non esiste una spiritualità giovanile e se esiste in misura molto ridotta.

Giacomo Trevisan 1° A

Anonimo ha detto...

Secondo me l’indifferenza religiosa tocca soprattutto i ragazzi di oggi. Alcuni si definiscono credenti ma non praticanti, nel senso che credono in Dio, cioè credono che ci sia qualcosa all’origine di tutto ciò che ci circonda, ma non praticano perché, ai giorni d’oggi, c’è quasi vergogna nel dimostrare di essere cattolici, credenti, è quasi un timore di non essere accettati dagli altri. Dico questo non perché anche io provo questo timore, ma perché so, riesco a capire che il più delle volte è così. E’ la società che si impone in un certo senso, cioè un giovane di oggi è condotto a seguire l’esempio di tutti gli altri i quali interessi non sono Dio, la religione e tutto quello che la interessa. Mentre un tempo, anni fa, tutte le persone erano credenti e praticanti, quindi i giovani di allora seguivano l’esempio dei grandi.
Io, personalmente, anche se sbaglio mi ritengo credente ma non praticante. Credente perché credo in Dio, nella Chiesa e nella mia Religione, ma non praticante perché non amo molto andare a messa e frequentare tutto quello che la riguarda. So che quello di credente ma non praticante è un concetto sbagliato però non mi potrei definire, contrariamente, né atea né agnostica.

Letizia Virardi